Autoperfezionamento
Tuesday, September 25th, 2007
(art by: Joel Peter Witkin, “Melvin Burkhart Human Oddity”, 1985)
Giorni strani, fatti di crisalidi in attesa di metamorfosi.
Circospetti e soli, ci si dedica all’autoperfezionamento.
Giorni strani, fatti di crisalidi in attesa di metamorfosi.
Circospetti e soli, ci si dedica all’autoperfezionamento.
Il tema è affascinante, ma spesso viene trattato solo in modo superficiale. Stavolta lasciamo sia Alain Daniélou, dalla sua splendida prospettiva, a farci da guida. Buon viaggio a tutti.
Per rappresentare qualche cosa in termini di qualcos’altro c’è bisogno di un sistema di corrispondenze. La trasposizione di un ordine di cose in un secondo può avvenire unicamente con l’aiuto di equivalenti, evidenti o arbitrari, chiamati simboli. Per esprimere i raccolti in termini di quantità servono simboli: i numeri. Per tradurre le idee in suoni, si impiegano ancora simboli: le parole. Per riprodurre le parole in modo grafico c’è bisogno di simboli: i caratteri. Un simbolo è l’espressione analogica, percettibile, di un oggetto o di un’idea. Il linguaggio è una forma particolare di simbolismo. La scrittura, all’origine probabilmente sempre basata su ideogrammi, è essenzialmente simbolica.
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